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Nella sospensione del tempo quotidiano, davanti all'immagine della Madonna del parto di Piero della Francesca, si dischiude il sostare di una donna (Lei). L'affresco sprigiona rancori e ferite, confinati, fino ad allora, nel silenzio. Nel dialogo con la figura dell'Angelo, si snoda, in una sinfonia di toni, il racconto delle domande - ineludibili per una donna - che dimorano attorno alla soglia inquieta tra infertilità e fertilità, del corpo e dell'anima; attorno alla figura della madre; attorno alla relazione d'amore. In questo scenario, si apre lo spazio sofferto che prelude ad un "nascere una seconda volta": un suo nascere e non di altri; è l'annuncio del proprio esserci.