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Carlos Garaicoa appartiene a una generazione di artisti cubani emergenti, la cui pratica multiforme e le opere provocatorie si muovono tra scultura, fotografia, disegno, video, installazione e interventi urbani. Questo libro documenta la sua continua esplorazione dell.importanza dell'architettura come significato di decostruzione della complessità del racconto socio-politico e storico di una città. Nel suo lavoro la città è intesa come metafora non solo della natura umana, ma anche del fallimento delle ideologie del XX secolo. Garaicoa usa l'Avana, dove è cresciuto, come base di partenza di molte opere e da lì applica un metodo simile anche quando approccia metropoli che si trovano in luoghi come Giappone e Brasile. Il volume è come un archivio delle fasi di rovina e rinnovo di una città e riflette sulla loro omologazione.