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Alla fine del XIX secolo, Roma sta uscendo da un millennio di dominio papale e si avvia a diventare una città moderna e la capitale dell'Italia unita. Nel 1860 anche la fotografia, compiuti vent'anni, è pronta per un cambiamento: i dagherrotipi hanno fatto il loro tempo, il negativo su carta e le stampe su carta salata hanno lasciato il posto alla piastra di vetro umida e alle stampe all'albume e un gruppo di fotografi comincia a puntare gli obbiettivi a livello dell'acciottolato, immortalando scene di vita quotidiana accanto alle vestigia della città eterna e anticipando così quella che sarà la "fotografia di strada". Il volume raccoglie un importante corpus di opere di Vincenzo Carlo Domenico Baldassarre Simelli, Gustave Eugène Chauffourier, A. De Bonis ed Edmond Lebel. Trascorso un secolo e mezzo da quella sorta di "rinascimento" queste foto, pur guardando con deferenza al fascino di Roma, trasmettono un senso di intimità e candore in gran parte assente in altre opere italiane dello stesso periodo.