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Peter Nadin non ha più esposto le sue opere dal 1992. Nadin decise di interrompere l'attività espositiva nel tentativo di "disimparare a fare arte". Gli ultimi quindici anni sono stati caratterizzati da una produzione artistica libera, intensiva e privata, portata avanti nella fattoria che possiede insieme alla moglie sui monti Catskill (NY): 150 acri di foresta, allevamenti di api selvatiche, habitat ideale per capre, polli, maiali, oltre che per verdure e alberi da frutto. Le esperienze tattili, olfattive, visive e uditive del terreno hanno spinto l'artista a creare dei segni sulla tela usando ingredienti appartenenti alla vita della fattoria: miele, cera, propoli, noci nere, bacche di sambuco, uova di gallina e lana cachemere. I "First Marks" risultano paragonabili a delle reliquie medievali: il reliquiario conserva un frammento del corpus venerato, mentre il dipinto o l'icona ne riproducono l'aspetto e rappresentano un progetto artistico della durata di circa 15 anni, che riporta l'arte agli impulsi più basilari che la generarono in origine.