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Pochi personaggi della storia sono stati oggetto di tanti studi e dibattiti come Michelangelo. Accanto a opere critiche e biografie d'incomparabile pregio, ce ne sono altre di pura fantasia che hanno diffuso l'immagine di un Michelangelo irritabile, nevrotico, asociale, schivo, esaurito, melanconico, frequentatore di bordelli, avido, celibe per scelta penitenziale. Questi eccessi stridono con i tratti evidenti e documentati dell'artista. Già a metà '500, nella Vita di Michelagnolo, Ascanio Condivi parlava del suo gran cuore, dell'elevata concezione dell'amore umano, della sua generosità e della sua profonda fede. Mal si accorda, del resto, l'opposta visione con l'estrema delicatezza della Pietà Vaticana e la possente devozione dei personaggi della Cappella Sistina. Com'era dunque realmente Michelangelo? Confrontando i dipinti e le sculture con le lettere e le poesie María Ángeles Vitoria ne restituisce in queste pagine un profilo autentico, libero dai cliché.