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Con cadenza quasi giornaliera, prima sulle pagine del "manifesto" e poi sulla "Stampa", Riccardo Barenghi, meglio conosciuto come "jena", commenta in micidiali e caustici corsivi gli avvenimenti del giorno. Nulla sfugge alla sua penna, che non risparmia nessuno e irride al pensiero unico: paladino del pluralismo dell'informazione, con amarissima e crudele ironia Barenghi castiga politici di destra e di sinistra, governanti di tutto il mondo, uomini d'affari, eminenze grigie. Le sue provocazioni, raccolte per la prima volta in questo libro, suscitano rabbia, frustrazione, indignazione, amarezza, spesso il riso, e forniscono un fulminante quadro del presente. Un mondo che non sa o non vuole imparare dai propri errori, i cui protagonisti sono nani e ballerine, mistificatori, sostenitori dell'intolleranza e dell'arroganza. Uno spaccato puntuale della nostra storia, uno specchio deformante che ci rimanda però un'immagine più lucida e veritiera dei nostri vizi e delle nostre, pochissime, virtù.