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Noi contemporanei viviamo le relazioni amorose in modo spregiudicato, non rivestendole più di alcuna aura sacra. Uno degli effetti di questo modo di concepirle è la loro fragilità, che non esclude tuttavia paure di perdita, a volte angosciose. Il titolo del corso, La potenza dell'amore, suggerisce l'idea che l'amore continua, malgrado la sua precarietà, ad agire come una potenza di cui gli individui non dispongono a piacimento. La ricostruzione, nei primi tre saggi della raccolta, di momenti cruciali della storia di questo sentimento, il modello classico dell'Eros platonico, quello dell'agape cristiana e quello romantico, ci permette di allargare lo sguardo oltre i nostri modi abituali, spesso troppo scontati, di concepire l'amore. All'amore sembra che tocchi una posizione di confine: affermazione di vita e di sessualità, si muove però di continuo verso un oltre che avvolge gli umani nella loro totalità e nelle loro differenze. Secondo alcuni degli autori considerati l'estensione universalistica dell'oggetto d'amore comprometterebbe l'intensità e la veridicità del sentimento, mentre per altri rappresenterebbe proprio il crisma di un amore vero, non legato in alcun modo al merito di chi lo riceve. Contributi di Ferruccio Andolfi, Riccardo Dalle Luche, Fulvia De Luise, Alberto Meschiari, Diego Saglia, Alberto Siclari, Silvia Vegetti Finzi.