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Come se la poesia, e i suoi messaggi, fossero qualcosa di riservato a pochi, a quei pochi che hanno la voglia di impadronirsi dei registri e dei codici della scrittura di un autore e riescono ad accedervi. Da ciò il piacere della lettura, e la soddisfazione del lettore di essere accettato in quel particolare universo, come un club speciale, proprio dell'autore. In questo senso, la poesia può sembrare, talvolta, un fatto privato, personale, qualcosa da tenere per sé o da condividere con pochi. Ecco, perciò, la rilevanza di un titolo come quello che Cesare Rusconi ha dato alle proprie poesie: "Non dirlo a nessuno". Una scelta di poesie ordinate per sezioni cronologicamente in successione dal 1958 al 2004. Prefazione di Elvio Guagnini.