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Claudio Greco, artista calabrese, poliedrico e versatile, si racconta attraverso una narrazione a schegge. Le sue pagine sono brevi, essenziali, apparentemente esili come piccoli tasselli che si susseguono e si inseguono tra le onde della vita. Sta qui l'unicità e la complessità di questa scrittura che realizza un'equazione esistenziale: la vita dell'autore, spezzata e sincopata, si riflette nella scrittura breve e sfilacciata. Una brevità però ricca di temi significativi, in particolare "il buio della mente", che può essere così mostruoso fino a diventare cannibale; la consapevolezza, non sempre facile, dell'omosessualità; le amicizie come punto di riferimento costante; l'Arte, nelle sue tante sfaccettature, come unica e grande àncora di salvezza.