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Lo spostato perpetuo è il presente pensato. Esso si trova nel luogo in cui si parla, si scrive e si pensa. Essere nel reale significa conservare la propria libertà di pensiero che impone ad ognuno di noi vigilanza continua, attenzione costante al richiamo della vita nel suo doppio significato di anima e di corpo. È uno sforzo faticoso, doloroso, usurante, perché bisogna sempre e comunque ricondurre tutto alla ragione. Quest'ultima ci ammonisce a non commettere l'errore di conformarci alla moda del momento o al modo di agire di questa o quella classe di potere e di non prestare la dovuta concentrazione mentale a ciò che si deve fare, bensì a ciò che si vuole fare.