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"Un merito per cui il saggio di Tugnoli si raccomanda è il recupero in chiave di attualità di un aspetto per così dire, pubblico della militanza di Maccari, legato alla sua attività spesa per far vivere la rivista Il Selvaggio. Un nome, questo, che ha anche il vantaggio singolare di rispondere a una vera e propria categoria espressiva, su cui non si è portata, in tempi recenti, la giusta attenzione. Infatti l'alacre clima revivalista di cui la critica più aggiornata ha dato prova si è rivolto nella rivalutazione del Novecento, che fu allora il proverbiale avversario storico proprio della variante selvaggia, coltivata invece con tanta tenacia dal nostro Maccari." (Renato Barilli)