Tab Article
La cultura dominante del mondo imperiale greco romano e del conservatorismo giudaico, sempre presente, stavano minando la testimonianza delle comunità urbane dell'Asia Minore e della Grecia, fondate da Paolo e dai suoi collaboratori, tra cui Luca. Era difficile continuare a credere che "non c'è più né giudeo né greco, né schiavo né libero, né uomo o donna: tutti voi siete uno in Cristo Gesù" (Gl 3,28), quando tutta la società considerava persone inferiori o, addirittura, non-persone le donne, gli schiavi, i contadini e i bambini. E, allo stesso tempo, il mondo culturale giudaico escludeva impuri, pagani, peccatori e sognava un futuro messianico solo per i figli di Israele, puri, giusti ed eletti. Le comunità di Luca - "quelli del cammino" come erano chiamate (At 9,2) - andranno con Gesù e, sulla strada, incontreranno gli ultimi, gli ammalati, i peccatori, le donne e i piccolini che saranno sempre il centro dell'attenzione di Gesù. Sapranno che, camminare con lui, vuol dire seguirlo fino a Gerusalemme, fino alla croce. E la meta finale, sarà Betania, la casa dei poveri, dove Gesù ci lascerà. Le comunità di Luca, con Gesù e con le donne, a cominciare da Maria, faranno la memoria delle scritture che ci parlano di un Dio la cui misericordia sarà sempre dalla parte degli ultimi e ci ricordano che il figlio dell'uomo, proprio perchè è un buon samaritano, sarà crocifisso e, come crocifisso, continuerà ad essere il vivente che con noi cammina, siede al tavolo e ci fa ricordare.