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È possibile uno sguardo diverso, esemplare, sul mondo? Su questo mondo? Ritrovare d'incanto i riferimenti vitali: l'alto, il basso, la scansione corretta degli spazi ordinati nei pressi di una linea verticale e dei radi movimenti, armonici, sorprendenti nella loro ovvietà? Pare difficile, in un tempo di ideali insicuri, cogliere i principi della vita e ancor più arduo tentare della vita la sua perfetta rappresentazione in un componimento poetico o in una immagine. Occorre semplicità. Ildo Cigarini percorre la via della rapidità e dell'intensità e l'emozione che lasciano all'animo i suoi componimenti e i suoi toni semplici può prodursi solo nel vuoto che spetta al lettore colmare. D'altronde non è altro che questo il fascino della forma tradizionale dell'haiku: un rimando sottile di suggestioni tra l'autore e il suo pubblico. Gianni Neri non è l'illustratore. Lo sguardo suo o quello più casuale dell'obiettivo fotografico posano indifferentemente sul microcosmo della periferia degradata, di una campagna sospesa o di una umanità metropolitana con la medesima sensibilità. Colpisce l'immediatezza con cui è stabilita la relazione col mondo e come persino l'elemento più materiale tenda ad una dimensione che è propria del sogno e della memoria. Per queste vie, a tratti persino coincidenti, i due racconti paralleli si fanno canto singolare di un mondo infine capovolto. Un battito di ciglia: una nuova possibile realtà.