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"Insieme al giovane narratore, il Pibe, sono le colombe ad essere le protagoniste del romanzo. Nella loro rappresentazione convergono due prospettive: da una parte, attraverso di esse, si simboleggia la condizione della vittima chiamando dunque in causa il tema del male; dall'altra, si guarda ad esse come a un oggetto d'amore, condizione cui contribuisce in modo determinante il sovrapporsi della figura femminile all'immagine della colomba. Infatti, grazie alle colombe, si realizza o meglio inizia una specie di educazione sentimentale del Pibe: differenti l'una dall'altra per aspetto e carattere, fanno entrare il fanciullo in contatto con l'universo femminile e con le varie sfumature della relazione amorosa, che andrà poi manifestandosi in modo sempre più nitido e complesso. Questa educazione sentimentale va letta anche alla luce delle molteplici sfaccettature che l'immagine della colomba ha assunto nella cultura ebraica, a partire dalla tradizione biblica. Nel romanzo di Goloboff la tenera colomba, che nell'immaginario collettivo si è trasformata in uno stereotipo, si presenta come creatura dalla fisionomia cangiante, sempre contigua, però, all'esperienza del dolore e della morte." (Elisabetta Noè)