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L'esercizio della filosofia chiama in causa il nostro abitare il mondo; ne custodisce l'evento ed è di questo il premuroso testimone, consapevole del fatto che tale testimonianza è la felice inesauribilità del suo compito. Abitare significa, innanzi tutto, sapersi orientare e saper orientare il proprio corpo nelle distanze del corpo d'altri, nell'intreccio dei sensi e nella loro costitutiva sinergia. "L'occhio e l'orecchio", ultima, estrema opera di Mikel Dufrenne, il più grande estetologo francese del secondo dopoguerra, questo ci insegna, questo ci indica come compito: comprenderci nel dire, nel toccare, nel vedere, nel gustare, nell'odorare e nel "vociare". Perché i sensi non ingannano.