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Seguendo una tradizione spesso ricorrente, artista e collezionista suggellano, questa volta con un libro, un legame che fonde stima umana e professionale e che sopravvive alle vicende terrene. Come ricorda lo stesso Fontana nella premessa al catalogo della raccolta, gli incontri con Nigro avvennero, frequentissimi, tra il 1966 al 1992 durante i quali il percorso artistico del secondo si svolse sotto gli occhi attenti del primo, che promise a se stesso di difenderne il ruolo di protagonista dell'arte astratta nel panorama culturale internazionale. Personaggio tormentato, introverso ma straordinariamente talentuoso e sensibile, Nigro si dedicò all'arte come forma di protesta verso un'esistenza agiata e banale, producendo animato da un senso di profondo idealismo, fino a raggiungere a esiti via via più significativi e conquistandosi l'apprezzamento di molti dei suoi contemporanei come Dorazio e Fabro. Le opere qui riprodotte (37 tra supporti in tela e carta) costituiscono una parte altamente rappresentativa dell'attività dell'artista e furono quasi tutte acquistate direttamente da Nigro che soleva vendere solo a chi riconosceva un sincero amore per la sua arte. Completano i contributi e il lavoro scientifico di Tommaso Fontana, gli scritti di Angela Vettese. Marisa Volpi e Giuseppe Appella e degli apparati documentari di grande interesse. Le splendide foto dell'artista, un capolavoro tra i capolavori, sono di Ugo Mulas.