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Questa pubblicazione di taglio monografico, celebra la vita e l'opera del grande artista Enzo Brunori. Egli nasce e si forma in Umbria, sotto l'egida di Gerardo Dottori. Il rapporto con la sua città natale è così forte che neanche l'invito ufficiale di alti gerarchi fascisti riesce a farlo trasferire a Roma, dove verrà fugacemente nel 1945, entrando in contatto e apprezzando la Scuola Romana. Nella sua Perugia conoscerà Lionello Venturi, al suo rientro dal confino francese, con il quale avvia un proficuo e duraturo sodalizio. Negli anni del dopoguerra Brunori sperimenta e partecipa al vivace dibattito artistico nazionale, intrecciato alla politica nel suo senso più alto, con la volontà di trovare una forma espressiva al passo coi tempi. L'artista si destreggia nei revivals delle avanguardie, allora in auge in Italia. La sua poetica ruoterà sempre e fondamentalmente intorno al colore, contribuendo a rendere unanime la convinzione che Brunori sia stato tra i pochi artisti del nostro tempo che abbia saputo superare la dicotomia tra 'tradizione' e 'figurativo', su cui tutta la cultura artistica italiana del dopoguerra si è scontrata. A rendere più pregevole il testo è la voce narrante di Enrico Crispolti, famoso critico d'arte allievo di quel Lionello Venturi che per primo consegnò Brunori agli onori che il suo genio meritava.