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Un barbone alla disperata e ardua ricerca di un ricovero per l'inverno, un gruppo di artisti del Greenwich Village alle prese con una malattia che viene a complicare ulteriormente la già precaria esistenza quotidiana, un commesso viaggiatore alla vana ricerca di una ragazza di cui avverte la persistente presenza nella stanza d'albergo in cui si è fermato a dormire, due improvvisati e sprovveduti ricattatori messi in crisi dallo scavezzacollo che hanno rapito, una giovane dattilografa sognatrice, un medico-rapinatore che, dopo aver dato prova del più spietato cinismo, si trasforma, come per incanto, in una persona sensibile e delicata tanto da rinunciare al bottino per far tornare il sorriso a una giovane vedova: sono questi i protagonisti di sei tra i più significativi racconti di un autore oggi forse meno popolare di un tempo, ma non del tutto immeritevole del giudizio di Cesare Pavese, che vide in lui non soltanto un "estroso e geniale novellista" ma un autentico poeta in prosa, paragonandolo addirittura, per il suo uso del linguaggio popolaresco, a François Rabelais. Una selezione di alcuni tra i più significativi racconti di un autore che, per la vivacità dello scrivere, oltre che per il suo bonario umorismo e la sua profonda umanità, ha lasciato il segno in questo genere di narrativa, tanto da aver dato il nome al più importante premio letterario americano in materia di racconto breve.