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Un nuovo scenario intellettuale presiede, nell'Inghilterra del Cinquecento, alla nascita del mondo moderno. Al centro di esso è ancora, come nella Grecia classica, la figura dell'eroe tragico; ma non si tratta di una ripetizione. Nel nuovo universo che si affaccia alla modernità, il percorso tragico non è determinato, come nella tragedia antica, da un fato esterno, ma dall'incapacità dell'uomo, ormai solo e senza dei, di decifrare la realtà che lo circonda. L'eroe shakespeariano cade perché non riesce a leggere il mondo e perciò a conoscerlo. Questo libro, pubblicato la prima volta nel 1996, e ora riproposto con una nuova introduzione di Nadia Fusini, rappresenta il compendio più puro del lavoro critico di Lombardo sulla letteratura inglese.