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Con le tremila pagine de "Alla ricerca del tempo perduto", Proust introduce la sua "architettura dell'anima" da cui risulta un'analisi dei segreti del suo mondo interno e dei processi emozionali che lo governano. Questo studio ripercorre tutta la "Recherche", in sette capitoli che ritmano la scansione in sette volumi data dallo scrittore francese. Un invito alla lettura che funziona appunto come un'"adorazione perpetua", che si sofferma su quei momenti che ne determinano l'immortale bellezza e la ricchezza psicologica inesauribile. Offrendo una lettura prettamente psicologica del capolavoro proustiano, l'autore individua una densità e una profondità che precorre alcuni punti essenziali della psicoanalisi di Melanie Klein.