Tab Article
Un uomo, che cammina curvo, colorato in volto dal cerone, un frac e la bombetta, sulle spalle un sacco rigonfio di spazzatura, nero. Ha il passo segmentato dei mimi, dal sollevamento del tallone all'allungamento in avanti del collo. Non c'è soluzione di continuità, nella sua lentezza, è un incedere scandito dalle note pizzicate di un contrabbasso, posto in cima a un tumulo fumante di materiale organico. Pizzica le corde a occhi chiusi. Da lì sotto innalza il volto imbiancato verso il musico, il quale, sentendosi osservato forse, apre gli occhi, mentre il mimo fa l'atto di sfilarsi dalle spalle il sacco. Insieme, musico e mimo si fermano. Poi è il mimo a chinarsi verso il sacco, a ficcarci una mano, a raggiungere e stringere qualcosa, a estrarla: una rosa bianca viene alla luce, un gran bel fiore. Il mimo con cura estrema la adagia al terreno e assorbendo il gesto abbassa il collo per un saluto. Il contrabbasso in risposta torna a far suonare le sue grosse corde, ad accompagnare il passo del mimo, che ora ha ripreso il sacco in spalla e si allontana sul sentiero.