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"Ogni volta che due culture si incontrano e si confrontano, nel nostro caso quella albanese e italiana, automaticamente contribuiscono a fondare delle basi da cui emergeranno valori di carattere politico, sociale ed economico, in sintesi, valori culturali. Questi andranno a costituire i sedimenti che creeranno, in un effetto domino, incontri che sicuramente faciliteranno la crescita dei rapporti e degli interscambi tra le comunità che li hanno generati. Il dialogo infatti è alla base di ogni convivenza civile che, come testimonia la storia, apre e spiana la via al progresso. Nel nostro caso poi l'interesse delle varie università italiane e albanesi, che tra loro si sono scambiate gli esiti e le ricerche sull'evoluzione architettonica e urbanistica dell'Albania, nonché la vicinanza geografica che ha facilitato tali relazioni, hanno fatto sì che molte espressioni dei nostri due paesi assumessero connotazioni sempre più affini, che di recente, tramite anche l'evoluzione tecnologica delle reti, si stanno sempre più omologando. Tra queste, come dicevamo, non ultima l'architettura, oggetto della mostra e del convegno che si terranno a Tirana il 12 e 13 dicembre. E senza dubbio l'architettura un'induttrice di socialità e armonia. Questa disciplina infatti modella gli spazi ove si vive e si lavora e produce processi storico collettivi in continuità con le proprie radici, e soprattutto nel rispetto delle tradizioni e dell'identità dei luoghi ove si colloca." (dall'Introduzione di Marco Petreschi). Presentazione di Massimo Gaiani.