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Franco Matacotta attraversa gli anni centrali e cruciali del secolo ventesimo: la guerra, l'impegno politico tra speranze e delusioni, le lotte contadine, le veloci trasformazioni socio-economiche generate dal rapido sviluppo industriale. In mezzo e attraverso questi avvenimenti si dipana il filo della sua complicata esistenza, dei suoi psicodrammi, delle sue crisi di coscienza, delle sue fughe e dei suoi falsamente appaganti ritorni. Tratti costanti, sin dalla nascita, sono il carattere ribelle e lo spirito solitario, poi creativamente forgiati dalla tormentata convivenza culturale e sentimentale con la poetessa Sibilla Aleramo e definitivamente spezzati dal dolore inconsolabile del suicidio del figlio Massimo.