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«Nel mondo della "diversabilità" è necessario costruire tanti camerini, ovvero tanti spazi in cui potersi reinventare, in cui "giocare" con i ruoli per cambiare la percezione di noi stessi e riappropriarci della ricchezza insita nella nostra personalità. Trent'anni fa io avevo un unico ruolo, quello del disabile; oggi ne ho molti: giornalista, scrittore, formatore, conferenziere». Dieci lettere inviate a Claudio Imprudente dai suoi lettori e dieci risposte divertenti, pungenti e coraggiose. Con uno stile diretto e ironico, Imprudente mette in luce alcuni aspetti del mondo della disabilità troppo spesso sottovalutati e svalutati, come la seduzione, l'accettazione della propria diversabilità, la visibilità nei mass media, la dignità del "diversabile", il coraggio di scendere in piazza. Un libro che invita disabili timidi e insicuri e "normodotati gravi" a guardare al di là delle etichette e delle paure e a mettersi in gioco nella relazione e nell'incontro con l'altro.