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Incredibile, ma vero: alla fine del primo tempo dell'ultima giornata del campionato di calcio '72-'73, la Lazio di Maestrelli, neo-promossa in Serie A, è virtualmente campione d'Italia. Ma un intricato (e strano) epilogo di risultati, porta lo scudetto sul petto della solita Juventus. A capo di quella banda di uomini scapestrati, rissosi e ribelli c'è Tommaso Maestrelli, un gentiluomo pacato, un uomo d'altri tempi (si direbbe oggi), un padre in grado di tenere unito uno spogliatoio velenosissimo, perché diviso in due gruppi distinti (che prende spunto dalla partitella del giovedì per darsele di santa ragione), ma tutti ugualmente e idealmente figli suoi. Da allenatore impone lo stile famigliare. Manovra a tutto campo e dialogo costante tra i giocatori. Nel '74 si avvera il sogno e la Lazio conquista il suo primo scudetto. Maestrelli ne è il vero artefice.