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"Avrei voluto amplificarti, registrarti e tenerlo tutto per me, quel filo di voce, sotto il cuscino. In quell'esatto momento, mi sono sentito tuo figlio, tuo padre, tua madre, il tuo più fraterno amico. Siamo stati intimi come di più non si può. Mille gradi Celsius sono bastati a ridurti in cenere. Ma non a riscaldarti. Avevi sempre freddo, Carmelo. 'Delle mie ceneri fate quello che volete', ci dicesti una sera a cena, davanti al camino, nella tua meravigliosa casa di Otranto. 'Magari una bella crostata per colazione'. Sai una cosa? Mi viene spesso, quando sto soprappensiero, la tentazione di chiamarti. Avrei tanta voglia di farlo anche adesso. Ma non risponderesti. È mezzogiorno. Tu, lo so, a quest'ora stai ancora dormendo".