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...Con lui, Napoli ridiventa labirintica e stordente, com'è. Un universo da percorrere a piedi, lungamente, appassionatamente, e da scoprire a ogni passo. Una città dell'Ottocento, il secolo dei grandi narratori metropolitani... Le immagini raccolte in questo libro sono il documento di una lunga, paziente, generosa frequentazione. La stessa narrata nel libro di Rea. Mexico (nome d'arte di Abdullah Ferdinando Ottaviano Quintavalle) conosce questa realtà, non l'ha rimossa. Conosce personalmente gli uomini che dormono nella 'munnezza' o che imbambolati s'accasciano per la via. Conosce i rifugi improvvisati, i cartoni raccattati per la notte, i fagotti che diventano cuscini, le scarpe sfondate... Mexico non è uno che arriva quando c'è la notizia. Mexico è già lì. Racconta dal di dentro, non dal di fuori. Nelle sue immagini c'è un moto di commozione, c'è la partecipazione dell'amico, non l'impassibilità del testimone. (dalla prefazione di Francesco Durante)