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In due lunghi monologhi a Roma e a Sabaudia Paolo Flores d'Arcais racconta la storia della sua militanza. Da questa breve, personalissima rievocazione di un quarantennio di attivismo ci rendiamo conto che i peggiori moralisti siamo forse noi che sentenziamo di realismo proprio grazie a chi - prima e con Flores d'Arcais - ci ha permesso di farlo. In nome della libertà e della giustizia che lo rendono possibile, in nome dell'eresia di non acclimatarsi che l'Italia interpreta come anacronistica ma servendosene, ogni volta che mira a un rinnovamento morale, ignara che la questione morale" è a priori o non è.