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Il libro vuole essere un'introduzione a una branca fondamentale dell'etica filosofica: la teoria dell'obbligo o della condotta, quell'ambito che ha come obiettivo principale il criterio delle azioni giuste, vale a dire i canoni per stabilire che cos'è doveroso fare nelle molteplici situazioni in cui un soggetto si trova a operare, e non solo in prima persona, ma anche nel ruolo di consigliere, cioè in seconda persona, e di giudice, ossia in terza persona. Il testo, dopo aver presentato le diverse ripartizioni dell'etica, espone e analizza i principali concetti e le più importanti opzioni della teoria dell'obbligo: dal generalismo al particolarismo; dalle teorie monistiche alle teorie pluralistiche; dal deontologismo all'assiologismo; dalle teorie del valore alle teorie dei diritti; dalle teorie ideali alle teorie discrezionali; dai requisiti che deve soddisfare una teoria della condotta per risultare preferibile alle altre, ai destinatari degli obblighi morali (sia in veste di agenti che nel ruolo di pazienti). Così facendo, il volume mette a punto strumenti che ci aiutano a deliberare negli innumerevoli contesti in cui siamo chiamati a scelte di natura morale.