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Il volume propone una ricognizione delle esperienze molteplici praticate dal poeta Vincenzo Monti e da chi gli fu vicino nei suoi ultimi anni di vita. Emerge in primo luogo la natura sperimentale che qualifica l'estremo compito poetico affrontato dal Monti: esso consistette nel 'volgarizzamento' dal tedesco in sciolti italiani, realizzato insieme con il giovane trentino A. Maffei, di parte del poema (Tunisias) del patriarca magiaro di Venezia, János László Pyrker. Intrecciandosi con l'epopea cristiana e con il sentimentalismo nordico di quella prova letteraria, un secondo nucleo di interessi riguarda la simpatia crescente che il Monti seppe esprimere dinanzi alle rivoluzioni liberali in atto negli stessi anni Venti del secolo. Costituisce un terzo aspetto simultaneo dell'impegno letterario e intellettuale del Monti in quei frangenti storici l'applicazione rigorosa, insieme con il marchese G.G. Trivulzio e con G.A. Maggi, alla rilettura, alla correzione e all'edizione criticamente accertata del Convivio di Dante, in una prospettiva che implicò una rilettura politica e civile dell'opera dantesca nel quadro dell'età storica presente, condizionata dall'espansione del romanticismo liberale.