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La psicologia dello sport è una disciplina più antica di quanto non si ritenga. Già nel 1913 De Coubertin organizzò a Losanna un convegno Internazionale dedicato agli aspetti psicologici e psicofisiologici della pratica sportiva. A circa 100 anni di distanza, vi è ancora un dibattito aperto su quale sia il contributo che la psicologia può offrire all'interno delle scienze dello sport. Le competenze disciplinari sono in costante aumento, così come i programmi di intervento che dispongono di testimoniata efficacia. Nel contempo anche lo sport è cambiato, articolandosi in differenti sottodimensioni. Da una parte si è affermata una concezione dello sport come diritto di cittadinanza, come veicolo di integrazione sociale, di salute e di benessere psico-fisico in tutte le fasi del ciclo di vita. Dall'altra parte si è mantenuta e ulteriormente rafforzata una concezione «agonistica» dello sport e la necessità di costruire programmi sempre più specifici per la preparazione psicologica degli atleti o delle squadre di alto livello. Risulterà evidente che queste due diverse, talvolta contrapposte, accezioni dello sport pongono domande molto differenti alla psicologia. Questo volume si propone di fare il punto sulle conoscenze attualmente disponibili e rappresenta un esempio diretto dell'attività del Centro Inter-universitario Italiano dedicato alla Psicologia dello Sport denominato «Mind in Sport Team».