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Raccontare la vita, intensa, senza orari né pasti di un uomo da corsa. Una vita a due e quattro ruote, in pista e in officina, con le stesse mani che stringevano volanti e manubri dopo aver registrato bielle e pistoni. Un racconto lungo decenni che vede il protagonista Ernesto Brambilla, detto Tino, nascere e vivere a Monza, da sempre capitale dei motori. E lui ne è stato un fedele ambasciatore fin da quando, poco più che ragazzo, sfidava marciapiedi e balle di paglia in giro per un'Italia in piena rinascita. Divenuto adulto, eccolo sfidare sorte e rivali in decine di corse, da quelle nel suo Autodromo Nazionale fino a quelle disputate sulla lontana pista di Buenos Aires, passando per i trionfi di Hockenheim e il terribile Tourist Trophy. La sua storia si snoda in queste pagine, condite di foto inedite, attraverso un'intervista "particolare", un discorso fra persone che si conoscono da sempre. L'autore Walter Consonni è nato e cresciuto nel mito dei fratelli Brambilla e anche lui, così come il fratello Peo, il pupillo di Tino, ha vissuto dal cortile di casa nel centro di Monza una vicenda umana e sportiva unica. Gare, prove, titoli, tragedie, MvAgusta e la Ferrari, l'ascesa del fratello Vittorio. Il ritiro dalle piste ma non dalle goliardate. Ma c'è molto altro in questo libro dove un uomo giunto al traguardo, parziale, degli ottanta, si guarda indietro e rivive con soddisfazione e serenità un'epoca unica.