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"Valigie" racconta le storie di persone che hanno lasciato l'Italia per andare a lavorare all'estero e di altre, molto meno numerose, che, invece, hanno scelto il nostro paese: sono i cosiddetti "cervelli in fuga", che l'autrice considera piuttosto persone in viaggio. I personaggi che hanno accettato di raccontarsi appartengono a generazioni diverse: la grande generazione, i baby boomers, la generazione X, per finire con i mitici millenials. Molti di essi sono ricercatori, mondo a cui appartiene l'autrice, ma non tutti. Una raccolta di storie, un insieme di persone che ha lasciato l'Italia per trovare condizioni di lavoro migliori e più appaganti e che all'estero si è costruita una carriera. Alcune delle persone intervistate mantengono solidi legami famigliari con il nostro paese dove tornano per le vacanze, ma non rientrerebbero per lavoro. E poi ci sono altre storie, di persone, generalmente più giovani, che sono partite ma che potrebbero anche tornare un giorno, se le condizioni dovessero migliorare. E qualcuno l'ha fatto. Il vero problema non sta, quindi, nel fatto che molte persone lasciano l'Italia, ma piuttosto nella scarsa capacità di attrazione esercitata dal nostro paese. Il libro vuole lanciare un messaggio di fiducia ai giovani, che oggi si vedono persi, senza un futuro. Per aiutarli a capire che non debbono avere paura di guardare oltre ai confini del proprio paese.