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Con "Visual Pleasure and Narrative Cinema" (1975) Laura Mulvey non solo ha dato avvio alla Feminist Film Theory, ma si è assicurata un posto in prima fila nel pantheon della teoria moderna del cinema. Questo contributo, al tempo stesso militante e teoricamente sofisticato, è probabilmente l'intervento più citato degli ultimi decenni negli studi di lingua inglese. Il volume raccoglie una serie di saggi sulle diverse aree di ricerca in cui si è mossa Mulvey per dar conto dell'evoluzione dei suoi percorsi interpretativi. Se da un lato gli interessi iniziali sono rimasti, l'interpretazione psicoanalitica, la teoria dell'immagine, le dinamiche del piacere e della spettatorialità, l'analisi del film hollywoodiano classico, con il tempo altre aree di ricerca sono emerse o si sono consolidate. Negli ultimi anni, infatti, la studiosa inglese ha riflettuto in particolare sul cinema moderno, da Welles e Rossellini a Kiarostami, e sul nuovo statuto del cinema e della spettatorialità nel mutato panorama mediale.