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"Lo scopo principale del cinema deve essere rappresentare le emozioni attraverso le immagini": con queste parole, nel 1916, Hugo Münsterberg inaugurava una riflessione sull'emozione spettatoriale che gli studi contemporanei, con diverse sensibilità e nuovi strumenti di ricerca, hanno raccolto come un'eredità. I saggi che compongono questo libro indagano, nell'intreccio tra analisi testuali e teorie della spettatorialità, alcune delle principali questioni legate al tema dell'emozione cinematografica: il coinvolgimento emotivo-affettivo che il cinema è in grado di provocare, la natura mentale e corporea dell'esperienza a cui esso dà luogo, la varietà delle strategie formali tramite cui - attraverso le immagini - un film è capace di accendere le reazioni più intense in chi lo osserva.