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Kersti Merilaas è una delle voci più suggestive della poesia estone del Novecento. Esordì alla fine degli anni trenta con la raccolta "Maanteetuuled" (I venti della grande strada) e da allora è entrata a far parte del ristretto numero dei più brillanti esponenti della poesia lirica. Con il trascorrere del tempo i suoi mezzi espressivi e formali, come ubbidendo ad una logica naturale, variarono nei toni e nelle sfumature ma l'essenza di quel poetare rimase sempre fedele a se stesso, inconfondibile, straordinariamente ricco di umanità, improntato ad un sorriso serio, commosso in un dolore silenzioso. La parabola creativa di Merilaas conobbe il tempo del silenzio, mai quello della decadenza. La sua ultima raccolta "Antud ja Võetud" (Dato e Preso) che qui è rappresentata da una quindicina di liriche, costituì certo uno dei momenti più intensi del suo percorso creativo.