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De "La logica delle falene" si coglie nel bene e nel male la provenienza "antica", la gestazione probabilmente lunga di un autore la cui storia di pubblicazione indica la capacità di attendere "il" tempo, adeguando la conferma al verso e non al contrario il verso alla necessità di corrispondenza data dal lettore. La silloge offre momenti intimi, come nella dichiarazione d'esordio: (...) Tornavo sempre da mia madre - / ormai da tempo non la vedo, / la sento / come da una finestra chiusa. Il tema del padre e della madre ricorre in diversi componimenti, trattato sempre con pietas (nel significato dato dai latini): Negli ultimi anni di esistenza / mio padre non ha vissuto - / di essi non ho quasi memoria (...). Corbo affronta spesso (senza indulgenze) il tema della poesia e dei poeti: I poeti devono essere invisibili, / quasi non esistessero - / devono somigliare - se possibile - ai morti / i più fingono malamente / di essere vivi, pochi / non lo danno a vedere.