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A seguito dell'entrata in guerra dell'Italia (1915), le operazioni militari sul confine orientale portarono allo sfollamento di diverse migliaia di civili, un fenomeno che si trasformò in un vero e proprio esodo dopo la rotta di Caporetto (1917), coinvolgendo veneti, trentini e friulani. Questa ricerca ricostruisce - attraverso una ricca e diversificata documentazione archivistica e a stampa e una inedita analisi quantitativa dei dati raccolti - le vicende relative alle migliaia di profughi che giunsero nel Parmense, con l'occhio rivolto ai problemi connessi all'accoglienza, all'organizzazione di una rete territoriale di "colonie", alla non semplice integrazione tra i nuovi arrivati e la società ospitante, alla "questione del ritorno", che in molti casi si prolungò ben oltre la fine della guerra. Particolare attenzione viene, inoltre, riservata al tema della rappresentazione e autorappresentazione dei profughi nella narrazione della stampa locale, in relazione alla propaganda patriottica e alle esigenze di tenuta del fronte interno.