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Il libro è frutto di un'attenta indagine incentrata sull'oggettistica d'uso, un aspetto poco conosciuto della produzione di maiolica presso le manifatture fiorentine, eppure molto sviluppato tra Sette e Ottocento, come rivelato dalla ricca appendice documentaria. Essa è il risultato di anni di ricerche condotte dall'autrice presso archivi pubblici e privati, che le hanno permesso di approfondire la committenza di questo genere di manufatti, sia da parte dei granduchi lorenesi, che delle principali famiglie nobili, oltreché dei conventi e delle farmacie. L'analisi critica delle informazioni raccolte, accompagnata da un cospicuo e ricercato apparato fotografico, le ha inoltre consentito di individuare nella Manifattura Levantini di Empoli, ma anche nelle fabbriche di Montelupo, Siena e Delft le principali fornitrici di questo tipo di oggettistica, a cui si aggiungono la Real Fabbrica di Stufe e Maioliche in Borgo Pinti, sorta per volontà del granduca Pietro Leopoldo d'Asburgo Lorena e la Manifattura di Doccia, nota perlopiù per la produzione di porcellane.