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Ma è proprio vero che il Medioevo fosse così "lurido" e soprattutto che il problema non fosse avvertito? Per rispondere a tali domande questo libro tenta di indagare proprio il rapporto del cittadino medievale con l'igiene e lo fa attraverso l'analisi delle strategie per lo smaltimento dei rifiuti messe in atto in contesti di tipo urbano diversi geograficamente (rivolgendo la propria attenzione all'Emilia Romagna), cronologicamente (si va dal XIII secolo, momento della comparsa negli statuti cittadini di precise norme riguardanti il problema affrontato, al XVI secolo) e socialmente. Non solo immondizie, quindi, non solo oggetti scartati, ma "butti", discariche, latrine, fogne considerati non più solo dei contenitori, ma soggetti autonomi di ricerca, parti di processi e di complesse strategie di smaltimento che permettono di far luce su vari aspetti legati alla vita quotidiana degli uomini del passato. Allo studio delle fonti materiali si affianca poi l'analisi delle fonti scritte, per comprendere quali meccanismi e quali logiche abbiano guidato l'agire pubblico nel momento in cui, attraverso statuti e legislazioni, si tentò di affrontare il problema del decoro e della pulizia.