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Dal XV secolo, i fiorenti commerci e l'efficace sistema di controllo dei domini della Serenissima Repubblica di Venezia hanno potuto contare su una forza militare straordinaria costituita da una potente flotta, prima di galee e, dal Seicento, di vascelli, armata con quelle che probabilmente erano tra le migliori artiglierie prodotte in Europa. Il libro raccoglie la catalogazione riccamente illustrata di 53 pezzi di artiglieria, tra armi in ferro battuto, in bronzo ed in ferro fuso, conservati in Italia, Israele, Malta e Spagna provenienti da relitti navali, musei e collezioni private che permettono di ricostruire la storia della loro produzione, i nomi e l'attività dei loro fonditori e le magistrature preposte alla loro gestione. L'opera completa lo studio sui pezzi veneziani conservati in Turchia, Grecia e Croazia raccolto nel precedente volume "I cannoni di Venezia. Artiglierie della Serenissima da fortezze e relitti" di C. Beltrame e M. Morin. Il volume contiene un contributo di Ehud Galili, "Il relitto di Megadim".