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La guida alla mostra e l'esposizione stessa gettano luce sul ruolo femminile nella prima Età del Ferro in Etruria padana, attraverso l'esposizione e l'analisi di alcuni corredi tombali femminili inediti del territorio bolognese. I reperti deposti all'interno delle sepolture delineano una separazione dei ruoli tra uomo e donna: la guerra e la politica per il primo, la casa e i beni attinenti per la seconda. Sebbene in apparenza si possano genericamente applicare alla donna etrusca maritata gli stessi aggettivi peculiari della matrona romana "domina lanifica, domiseda, univira", la donna etrusca, soprattutto nei tempi più antichi, presenta diverse caratteristiche che la differenziano notevolmente da quella greca e romana. L'Etrusca padana partecipa alla vita della comunità non solo presiedendo ai banchetti, ma dimostrando una capacità economica a livello del gruppo famigliare che deriva dalla gestione della rendita agricola, dal controllo dei laboratori di tessitura e di cucitura e dalle botteghe artigiane specializzate nelle ceramiche. Questo suo ruolo "imprenditoriale" può spiegare anche il suo precoce avvio alla scrittura, il primo nelle culture protostoriche dell'Italia del Nord.