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Questo libro, basato sulla testimonianza diretta della madre, Maria Teresa Giglio, non è solo un resoconto della vicenda giudiziaria di Tiziana Cantone, ma è una scrupolosa inchiesta giornalistica che mira a gettare nuova luce sulla tragica storia della giovane donna. La scoperta nella sua camera da letto, a distanza di un anno dalla morte, di una scheda di memoria nascosta in un vassoio tra collane e orecchini, restituisce al lettore una verità profondamente diversa. Il contenuto inedito della scheda (contenente quasi 27 mila messaggi WhatsApp), ignorato o quasi dai carabinieri ("troppo elevata la mole di conversazioni") e non ancora preso in esame dalla magistratura, sottolinea in modo inequivocabile tutte le contraddizioni presenti nella testimonianza auto-assolutoria resa agli organi inquirenti dall'ex fidanzato. Ma, oltre alle rivelazioni, il volume è soprattutto un grande atto d'amore verso Tiziana, che le restituisce la dignità che le era stata tolta in vita e quella che continua a esserle negata da morta.