Tab Article
L'"Ombra della fenice", ovvero alla ricerca del libro perduto. Ma è esistito davvero un libro così? Un libro, una guida turistica che insegna come muoversi in una città del Mediterraneo a mezzogiorno, a ferragosto, rimanendo sempre all'ombra? Generazioni di bibliofili appassionati, almeno dalla fine del 1700 giurano e spergiurano di averlo visto, letto, studiato ma altrettante generazioni di studiosi lo definiscono un'araba fenice: che ci sia ognun lo dice, dove sia nessun lo sa. E poi: visitare all'ombra la città, va bene, ma quale città? Roma, come molti hanno scritto? O forse Napoli, come altrettanti hanno pensato? Inseguendo il miraggio di un libro conosciutissimo ma mai visto con certezza da alcuno, questa digressione tenta di seguirne la storia, rintracciarne l'origine, allacciare i fili sparsi lungo due secoli di una leggenda libresca, infine raccolta e narrata in un racconto di Massimo Bontempelli. Un piccolo giallo letterario che si snoda tra Roma e Napoli e ha per protagonisti scrittori come Alexandre Dumas e Charles Dickens, poeti come Giuseppe Gioacchino Belli, saggisti e bibliofili come Pietro Paolo Trompeo e Gino Doria, Bartolomeo Capasso e Benedetto Croce, fino ad arrivare a Massimo Bontempelli nel cui racconto, "L'Ombra e il sole", prende vita immaginaria, sullo sfondo dell'Esposizione Internazionale del 1911, il protagonista della storia, l'autore dell'araba fenice da cui tutto questo piccolo mistero ha origine.