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La "Chanson du Mal-Aimé" è apparsa su iniziativa di Paul Léautaud dedicatario della "Canzone" - nella rivista "Mercure de France" nel 1909. In questi trecento versi Apollinaire si dimostra capace di rivestirsi delle forme più tradizionali per crearne di nuove e inedite. E il poeta sceglie la forma antica della canzone, la cui semplicità fa riferimento alla tradizione orale e popolare, e in cui è la strofa, e non più il verso, a farsi vera e propria misura poetica. Ma Apollinaire arriva a sconvolgere anche quel lirismo tradizionalmente applicato al racconto di esperienze amorose sfortunate e maledette. C'è una messa a distanza precisa dei passati amori, che il poeta denuncia come falsi e bugiardi. E l'amore infelice e non corrisposto della "Canzone" è quello dell'autore per Annie Playden, una ragazza inglese incontrata in Germania nel 1902. In questo lungo "lamento amoroso" che è la "Chanson du Mal-Aimé", Apollinaire riesce a dissimulare, sotto un'apparente spontaneità, tutti i giochi della retorica più sapiente.