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"'La veglia d'arte' si offre in totale coerenza con l'intera opera poetica di Claudia Azzola. In particolare germina qui il segno lasciato dal passaggio della precedente raccolta del 2007 "Il poema incessante". Lo sviluppo del gesto poetico si inaugura fin dalla prima composizione, che si appella alla voce originaria germinale. La quale, per sua natura, si impegna alla resistenza nei confronti della débacle esistenziale individuale e collettiva, tramite e durante la veglia d'arte, che è il sogno a occhi aperti di una voce rivelatrice dell'astro lucente." (dalla Presentazione di Gio Ferri)