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In quel clima opaco del Friuli Orientale che seguì l'8 settembre del 1943, in cui gli antichi nemici erano diventati alleati senza convinzione e i vecchi alleati rincorrevano i soldati italiani per farli prigionieri e più spesso per fucilarli, si intrecciano vicende di donne che credono ancora nell'amore, di madri che ricorrono, fino al fronte, i propri figli storditi da eventi contraddittori e di uomini che prima si credevano soldati e ora si sentono solo prede senza identità braccati in una Patria che li ha abbandonati. Sono, tuttavia, storie di speranze in un Paese allo sfascio dove la gente, pur smarrita, resta ancora vitale dentro una attesa, un tempo sospeso, che la traghetti in un futuro possibile, dove il desiderio di vivere cerca di confutare la morte con la voglia di nuove vite.