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Dopo il 2001, Carla Malerba non ha più pubblicato, né partecipato a concorsi poetici. E lo ha fatto per una ben precisa scelta: "Dato che l'Italia è piena di poeti, ho preferito tenermi in disparte, pur continuando a scrivere versi. Ma il 2010 è una data troppo importante per non onorarla". E infatti, come si desume già nel titolo di questa terza sua pubblicazione, "Di terre straniere", l'autrice si sente "trapiantata" in questo nostro bellissimo paese, ma, come il protagonista di un componimento di Ungaretti non riesce a "sciogliere il canto del suo abbandono". Questa raccolta vuole quindi essere soprattutto un omaggio a tutti i suoi concittadini di Tripoli e a chi voglia ancora tener vivi i ricordi, senza indulgenze ai rimpianti.