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Il volume si apre con un'invocazione alla giovinezza trascorsa, alle sue mille aperture, ora impossibili, e si chiude con una poesia intitolata "Ai pochi", pensoso resoconto di ciò che rimane. Nel suo cammino circolare, "Codice terrestre" prende la forma di una constatazione. Una volta avevamo di fronte a noi molte vie e molte domande, ci sembrava di abitare una libertà smisurata. Ora è diverso, ora siamo entrati in un secondo tempo della vita e della poesia, ora sappiamo che pochi sono gli amici, i luoghi, i giorni essenziali.