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Il dialogo Della Infinità d'Amore è stato stampato nel 1547 ed è dedicato a Cosimo de' Medici. L'opera più famosa di Tullia d'Aragona si innesta in una importante consuetudine cinquecentesca verso i trattati dialogici sull'amore, svelando però un punto di vista "dalla parte delle donne", concreto e critico, che piacque molto sia al pubblico femminile sia ai letterati del Cinquecento. L'Aretino, per esempio, scrive in una lettera, esaltando il Dialogo, che gli era stato appena letto da Nicolò Grazia: "La Tullia ha guadagnato un tesoro, che per sempre spenderlo mai non iscemerà, e l'impudicizia sua per sì fatto onore può meritamente essere invidiata e dalle più pudiche e dalle più fortunate". La nostra casa editrice presenta il testo della riedizione cinquecentesca, pubblicata a Milano nel 1864 per le edizioni Daelli. Il testo è corredato da una vita della "scandalosa" autrice, tratta dalla Storia dei poeti italiani di Alessandro Zilioli.